Mitchelton-Scott, Esteban Chaves: “Per me l’Italia è come uno di quei matrimoni difficili. Il Lombardia la vittoria più importante”

Esteban Chaves vede un’altra interruzione importante nella sua travagliata carriera. Il colombiano ha visto più volte la propria esperienza da ciclista condizionata da infortuni e imprevisti di ogni genere: una caduta ha rischiato di fargli perdere il braccio destro nei primi anni di attività. Poi, una volta tornato, ha stupito tutti con lo splendido secondo posto al Giro d’Italia 2016, dietro al solo Vincenzo Nibali: quell’anno, che ha segnato la sua definitiva consacrazione, lo ha poi visto vincere il Lombardia. Sfortunato a causa di diverse cadute e contrattempi, il corridore della Mitchelton-Scott non è poi riuscito a rendere al meglio al lungo, salvo poi trovare una forma di mononucleosi come causa dei suoi problemi. Risolta anche questa difficoltà, è tornato a vincere una tappa al Giro d’Italia 2019, dimostrando di poter dire ancora la sua. Lo stop a causa del coronavirus rallenterà però i suoi piani.

La salute è la cosa più importante oraha dichiarato il sudamericano in un’intervista a Ciclo21 “tutti dobbiamo essere coscienziosi e rispettare le leggi imposte dal governo. Verranno giorni difficili, dovremo avere pazienza e solidarietà. Ne usciremo uniti. Varie volte mi sono trovato con questo tipo di momenti e situazioni, per cadute o malattie. Ma è dura allenarsi ora e vedere queste notizie, perché più che il ciclismo è il tema umano che viene toccato e riguarda tutti noi. A me piacerebbe essere più ricordato per il mio ruolo sociale che per i trionfi”.

Chaves ha poi parlato della situazione attuale del ciclismo: “Tutti i tipi di istituzioni nel mondo andranno a essere molto colpiti, se non lo sono già, e il ciclismo non farà eccezione. Ciclisti, squadre, organizzazioni, tutto sarà molto colpito. Nel ciclismo è molto difficile tenere la comunicazione perché le squadre parlano lingue differenti, sono in Paesi differenti. Di sicuro lo sport non finirà, ma vivrà un momento difficile“.

Infine il colombiano ha parlato del proprio rapporto con l’Italia: “Il podio al Giro era stato buono se uno guarda tutto da una prospettiva generale. Tre anni prima non sapevo se sarei potuto tornare in bici o no, e arrivare secondo è stato incredibile. Nibali ha vinto perché aveva più gambe e più esperienza. Ho davvero un ricordo molto bello del Giro. Per me l’Italia è come uno di quei matrimoni difficili: mi ha dato il meglio della carriera sportiva, ma anche momenti duri. Sono anche stato il primo sudamericano a vincere una monumento e un non europeo a vincere il Lombardia. È il mio trionfo più importante“.

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